I nipoti, i famigliari e gli amici annunciano che è venuta a mancare la cara  

SANTINA LO VETRO
ved. GATTI

27 luglio 2023
di 98 anni
I funerali si svolgeranno nella Chiesa Parrocchiale di S. FEDELE,
venerdì 28 luglio alle ore 15:00,
seguirà la tumulazione al cimitero locale.
MILANO - CENTRO VALLE INTELVI, 27 luglio 2023
O.F. Leoni - www.onoranzefunebrileoni.it

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Lo Vetro Gianluca
Per chi non c’era alla messa di Santina, ecco il discorso che ho pronunciato a nome di tutti i nipoti in onore della zia Santina in sua memoria. Non si può parlare di Santina, la nostra zia Santina, senza parlare della sua metà, Ennio, lo zio Ennio. Insieme, hanno costituito una sola entità, un corpo, un‘anima, un cuore. In un momento in cui le coppie scoppiano, i “popi” come si erano ribattezzati, sono stati una coppia esemplare che ha descritto un cerchio perfetto, quasi secolare. Per loro vale la frase di Papa Francesco: “ Vivere insieme è un‘arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati, anzi è proprio allora che inizia!” “Se incontrarsi resta una magia - dice il mio collega Massimo Gramellini - non perdersi è la vera favola”. E la fiaba dei popi ora ha un lieto fine. Perché la zia si ricongiunge al suo amato. Nonostante il suo ottimismo, il suo gusto della vita, della buona tavola e dell’eleganza, ultimamente si sentiva stanca e inutile. “Cosa cosa ci sto a fare qua”, ripeteva ultimamente. “Che senso ha la mia vita?” Certo, la zia aveva la sua età. Ma senza lo zio non avrebbe più voluto vivere, comunque in qualsiasi momento. Per i nipoti è stata una zia madre. E penso di poter parlare anche a nome dei miei cugini presenti Rosella, Sara, Candida volata via troppo presto ma certamente presente con lo spirito, e mia sorella Desiree bloccata a Berlino da dolori cronici alla schiena. Senza dimenticare la cugina Mariolina. E soprattutto Maurizio che ha fatto per la zia come e più di un figlio: per me il fratello che non ho mai avuto. Per tutti noi, gli zii sono stati dei genitori elettivi. Non avevano potuto avere figli e questo era il loro cruccio. In compenso, si sono profusi per la crescita dei nipoti in termini culturali e materiali. Da veri mecenati hanno promosso e sostenuto la nostra crescita culturale. Quasi superfluo, aggiungere che lo zio, l’esimio professor Gatti, è stato il medico di famiglia. Ben prima della nostra epoca della condivisione sui social, hanno condiviso con noi, i loro valori soprattutto dello spirito, della mente e della vita. Nel DNA della zia era rimasta l’atavica generosità della Sicilia, terra d’origine dei Lo Vetro. Non a caso insieme allo zio nutriva il culto dell’amicizia. La cucina della zia abilissima cuoca, era sempre in funzione per tutti. Lei era la PR, lo zio più introverso, osservava dietro le quinte, compiaciuto e orgoglioso della sua “sherined”, come la chiamava nelle sue timide esternazioni di affetto. Certo, Santina aveva il suo caratterino e mio padre l’aveva soprannominata Santippe, la moglie di Socrate entrata nel mito per il suo carattere polemico. Chi di noi non ha mai litigato con lei? Accadeva perché lei, volendosi sempre occupare dei fratelli, mio padre Leopoldo, Carluccio padre di Rossella e Palmina madre di Candida e nonna di Sara, finiva per risultare ingombrante. Ma col senno di poi, era solo il suo altruismo che straripava. Un po’ come quello di tante mamme. Del resto la zia era la chiave di volta della famiglia che ha tenuto insieme i Lo Vetro, accogliendo le consorti dei fratelli: la mia mamma Maria Jose, la moglie di Carluccio, Silvanina e il marito dei Palmina, Franguso come lo chiamavamo. La sua casa bella e ospitale, è stata la radice più solida di tutti noi. Della zia non si può dimenticare la passione per la musica e il pianoforte che suonava divinamente in concertini organizzati con l’amica Ina. Gli ultimi baci li ho dati sulla fronte, sede del terzo occhio della sapienza, ma soprattutto alla sue dita, ringraziandole per quanta musica ci hanno donato. Non piangete. La zia ottimista sempre di buon umore, non vorrebbe. Anche se io stesso in lacrime, le sto disobbediendo. Lei stessa per raggiungere lo zio, aveva chiesto alla sua devota Lucrezia, di non essere vestita di nero. Inoltre, ha organizzato un pranzo per il funerale per rinnovare la sua ospitalità. Come in un pianoforte - ho letto in un aforisma - i tasti iniziano e finiscono. Ma con quegli 88 tasti puoi suonare infinite melodie. Quelle della vita della zia che di tasti ne ha avuti 98, ci resteranno nel cuore, per sempre. E pazienza se non ci parla più. Beethowen diceva: “Dove la parola non arriva, arriva la musica”. beati-Zii-tudine. Gianluca Lo Vetro
29 Luglio 2023
Pierandrea Caione
Ciao Santina, non è facile trovare le parole giuste per salutarti. Ti ringrazio per il dono della tua amicizia, e per le belle parole che hai sempre usato per me. … è stato sempre piacevolissimo incontrarti (assieme agli altri tuoi amici - come per la festa del tuo 98° compleanno - oppure quando qualche volta sono venuta a farti visita salendo al piano superiore) … mi manchi già, e mi mancherai. Quello di oggi per me è un arrivederci: riposa in pace, accanto al tuo amatissimo Ennio. Ciao, Pierandrea
28 Luglio 2023
Eugenia Caricato
Cara Santina, ci siamo fatte compagnia. Ti trovavo seduta alla solita poltrona, con il tuo sorriso dolce ad aspettarmi. Tante chiacchiere fra amiche…Ho trovato in te una donna che, pur avendo 98 anni, era di vedute modernissime, aperta al dialogo su ogni argomento. Ti voglio ricordare così e sono contenta perché avrai riabbracciato il tuo adorato Ennio. Con affetto, Eugenia
27 Luglio 2023
Donatella e Gabriele
Con le nostre più sentite condoglianze siamo vicini alla famiglia
27 Luglio 2023
Sheila Cudia
Ho diversi ricordi del mio passato, e della mia infanzia soprattutto, in compagnia dei signori Gatti. Essendo la figlia della domestica, i signori Gatti mi conoscono fin dalla mia nascita, posso dire che mi hanno cresciuta come se fossi una nipote, si sono sempre preoccupati per me, mi hanno aiutata e insegnato molto, sia a livello scolastico sia nella vita. Ho sempre guardato la signora con occhi di ammirazione nei suoi confronti, l’ho sempre considerata una donna nobile, di lusso e dalle ottime capacità. Ad iniziare dal suonare il pianoforte, cucinare, organizzare pranzi e grandi feste in casa, ricamare, ecc. e non ha mai lasciato che le persone la guardassero fare, ha sempre voluto condividere le sue conoscenze e fare in modo che gli altri imparassero da lei. Mi ricordo di quando mia madre mi portava a lavoro con sé durante le vacanze estive, avevo 4/5 anni. La mattina il professore leggeva il corriere della sera del giorno e compilava i cruciverba, la signora studiava il pianoforte ed oltre che aiutare la mamma in piccole faccende io non potevo fare un granché. Mi ricordo però, che ogni tanto mi nascondevo sotto il pianoforte, mi piaceva ascoltare la signora suonare da lì sotto. Mi faceva compagnia un gatto di pezza con il quale giocavamo assieme, e ogni tanto decidevo di sbucare da sotto il pianoforte e spaventare la signora. La signora rideva, così diventò come un gioco per me. Così stare sotto il pianoforte ad ascoltarla è stato il mio primo approccio al pianoforte, finché la signora pensò che fossi abbastanza grande per sedermi accanto a lei. Iniziai con aiutarla a girare le pagine, è questo che facevo durante le feste in casa dei signori Gatti, giravo le pagine. Iniziate le scuole elementari iniziai a fare lezioni di pianoforte. E mentre a scuola imparavo a fare le canzoni per bambini, due volte a settimana la signora mi faceva studiare la tecnica e brani di Schumann. Iniziai così questo percorso musicale. I signori Gatti hanno sempre creduto nelle mie potenzialità, motivo per cui mi hanno spronata fino alla fine ad andare avanti con la musica. La signora non è stata solamente un insegnante, è stata come una nonna o una “zietta” come dicevano loro. Andavo dopo scuola a casa dei signori Gatti per studiare il pianoforte, per fare la merenda con pane e salame, ogni tanto pranzavo lì e poi rimanevo a fare i compiti, o semplicemente andavo a trovarli e facevo loro un po’ di compagnia. Mi ricordo che una settimana d’estate la trascorsi presso la villa San Fedele con i signori Gatti. Un giorno andammo a pranzo in un ristorante vicino a un fiume, dove io presi la cotoletta con le patatine che tanto mi consigliarono. Per il ritorno in macchina aiutai la signora a salire, le lasciai il bastone accanto, chiusi lo sportello e il professore partì. Rimasi giù, iniziai a correre per seguire la macchina e quando si fermò sentì subito la signora sgridare il marito. In quel momento rimasi in silenzio ma poi diventò un ricordo sulla quale farsi due risate assieme. Non sono molto brava a riassumere (da piccola mi aiutava il professore a svolgere i riassunti scolastici) e non mi basterebbe un foglio per raccontare e descrivere ciò che i signori Gatti sono stati per me. Non ho mai avuto l’occasione per ringraziarli abbastanza per l’amore che mi hanno donato e sono grata di tutto ciò. E se ora sono la ragazza che sono è sicuramente grazie a loro e ciò che mi hanno dato. La Piccola Margherita.
27 Luglio 2023
Lucrecia Bueno
Ricordo tutto fin da quando iniziai a lavorare per i signora Gatti 27 anni fa, e tutto ciò che ricordo è per me un prezioso tesoro. Voglio ringraziarvi per tutto e vi porterò sempre nel mio cuore. Un caro saluto, resta in pace Lucrecia
27 Luglio 2023